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Andrea Agostinelli·5 giugno 2018

🎥L'inchiesta di Report sul Milan: chi è il vero proprietario?

Immagine dell'articolo:🎥L'inchiesta di Report sul Milan: chi è il vero proprietario?

Un’indagine che risale all’origine dei soldi con cui è stata acquistata la società rossonera.

Nella serata di ieri, Report ha trasmesso un servizio (che qui trovare in versione integrale) in cui ha mostrato i risultato della propria indagine sulla trattativa che ha portato Yoinghong Li ad acquistare il Milan nell’aprile 2017.


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“Per acquistare il Milan – racconta Luca Schianca, l’autore del servizio – entrano 740 milioni nelle casse della Fininvest. La prima caparra di 100 milioni per bloccare l’operazione risale all’agosto del 2016, a dicembre dello stesso anno arrivano altri 100 milioni dalla Willy Shine delle British Virgin Island, a febbraio 2017 altri 100 milioni di cui 50 dalla Rossoneri Advance sempre nel paradiso fiscale delle BVI. Ad affiancare Fininvest nella vendita c’è la banca d’affari Lazard, mentre mister Li lo ha seguito la Rothschild. Il vicepresidente a Londra è Paolo Scaroni, ex Eni, da sempre vicino al cavaliere, oggi dopo la vendita, è consigliere d’amministrazione del nuovo Milan cinese. Ma nessuno ha registrato alcune criticità sulla solidità finanziaria di mister Li.

Dopo aver dato i primi 300 milioni per l’acquisto del Milan, il cinese ha difficoltà a saldare il conto a Fininvest che in quel momento è sotto attacco per la scalata ostile di Vivendi su Mediaset. La provvidenza per le aziende di famiglia di Berlusconi, ma anche per mister Li, veste i panni del fondo Elliott che presta al cinese 303 milioni di euro. Mister Li, per ottenere il prestito però è costretto a dare in pegno tutte le azioni del Milan. Se non riuscisse a restituire il dovuto, Elliott diventerebbe il proprietario del Milan, pagandolo la metà del prezzo di vendita”.

“I veri registi dell’intervento del fondo Elliott a favore del cinese e del Milan – prosegue Schianca – sono due finanzieri napoletani, Gianluca D’Avanzo e Salvatore Cerchione, con base a Londra che oltre dieci anni fa iniziano la loro ascesa nel mondo finanziario con la gestione dei crediti sanitari in regione Campania. I due finanzieri sono intervenuti per tirare fuori dai guai anche il prestigioso bar di Hemingway, l’Harry’s di Venezia, della famiglia Cipriani. Nel 2012, rischiava di chiudere i battenti. Oggi D’Avanzo, Cerchione e i Cipriani, siedono nei vari consigli di amministrazione delle società del gruppo che ha ristoranti in tutto per il mondo.

In Lussemburgo, D’Avanzo e Cerchione sono gli amministratori della Cipriani International SA. Ed è sempre in Lussemburgo che viene costituita la società Project Redblack, partecipata dalla lussemburghese Blue Skye di D’Avanzo e Cerchione e da due società anonime del Delaware che fanno capo al Fondo americano. La Project Redblack è il veicolo utilizzato per il prestito di 303 milioni a mister Li e al Milan”.

L’ultimo punto affrontato dall’inchiesta è la regolarità dei fondi con cui il Milan paga l’affitto per l’utilizzo di San Siro, quasi 7 milioni di euro l’anno.

Nel corso della realizzazione del servizio, Report ha chiesto di poter intervistare l’amministratore delegato del Milan Marco Fassone. L’incontro era già stato fissato salvo poi essere cancellato il giorno dopo la sentenza UEFA che he negato ai rossoneri il settlement agreement e ha messo a rischio la partecipazione alla prossima Europa League.