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Davide Zanelli·17 gennaio 2020

☎ Intercettazioni Bonucci: da Barzagli ai messaggi con gli ultras

Immagine dell'articolo:☎ Intercettazioni Bonucci: da Barzagli ai messaggi con gli ultras

Il Corriere della Sera ha portato alla luce alcune intercettazioni che riguardano Leonardo Bonucci. Chiariamo subito: il centrale della Juventus non ha fatto nulla di male, ma il 4 agosto 2018 gli investigatori hanno deciso di mettere sotto controllo i cinque numeri di telefono a lui intestati.

Gli inquirenti, alle prese con l’indagine “Last Banner” sui ricatti degli ultras alla società per i biglietti, volevano evitare indebite pressioni sul giocatore, che stava tornando in bianconero dopo la parentesi al Milan.


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Nei venti giorni in cui le linee telefoniche sono state sotto controllo, sono emerse sei telefonate del tutto irrilevanti a livello penale, ma che permettono perfettamente di comprendere la difficile situazione creatasi dopo l’addio del centrale, idolo dei tifosi bianconeri.

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Non è un caso che, in una telefonata con un amico che gli chiedeva come fosse stato riaccolto a Torino, Bonucci riporti il malcontento di alcuni alcuni compagni. Riportiamo quanto riassunto dagli agenti della Digos di Torino: “E lui risponde (dopo la domanda dell’amico sul rapporto con i compagni, ndr) che gli italiani, nello specifico Barzagli, Marchisio, Bernardeschi, sono molto freddi con lui”.

“In funzione del rientro alla Juve, Bonucci si è subito preoccupato di contattare i capi ultrà, al fine di evitare che gli stessi possano organizzare momenti di contestazione diretti alla sua persona”, annotava la polizia, secondo quanto si legge sulle pagine del Corriere della Sera.

Bonucci manda quindi un messaggio su Whatsapp a Fabio Trinchero, leader dei Viking indagato nell’ambito dell’inchiesta.

Mi farebbe piacere quando torno dall’America, fare due chiacchiere per spiegarti come effettivamente sono andate le cose.

La risposta di Trinchero è molto semplice e diretta.

Con un confronto si possono aggiustare le cose.

Ma dopo qualche settimana, il clima nella curva bianconera si sarebbe fatto decisamente pesante. Striscioni, proteste e contestazioni (uniti ai fischi diretti allo stesso Bonucci) spinsero il giocatore a chiedere chiarimenti a un altro esponente della curva.

Mi ha detto che ‘non è per te, ma ti usano come pretesto per attaccà la società, per il caro biglietti, il caro abbonamenti, striscioni’, tutta sta roba.

In tempi di contestazioni, la tensione anche nella società è palpabile. E qui Bonucci torna a essere protagonista. Nelle intercettazioni di un dirigente bianconero viene infatti fatto il suo nome.

“Ai giocatori non si riesce a spiegare il perché della protesta. Fra i giocatori, Giorgio (Chiellini) potrebbe capire, ma agli altri…Uno come Leo (Bonucci), se gli scatta l’ignoranza è capace che ce lo troviamo in uno dei bar loro (gli ultras)”.