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Andrea Agostinelli·20 aprile 2020
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Andrea Agostinelli·20 aprile 2020
Il 20 aprile 2010, esattamente 10 anni fa, l’Inter vinse 3-1 contro il Barcellona nella gara di andata delle semifinali di Champions League.
Una serata leggendaria, probabilmente la partita a cui i tifosi nerazzurri sono più legati nella stagione del Triplete.
Ma a distanza di dieci anni non tutti hanno un ricordo preciso e dettagliato di quella serata.
Ecco, ad esempio, 10 curiosità che non ricordate.
Dopo nemmeno venti secondi di gioco Walter Samuel si fa portavoce del Comitato di Bentornato che il popolo interista è desideroso di dedicare a Zlatan Ibrahimovic e si prodiga in questo intervento.
Trenta secondi dopo lo svedese avrebbe la grande opportunità per vendicarsi ma manca l’appuntamento con il destino non riuscendo a deviare con il suo colpo dello Scorpione il cross di Maxwell che lo aveva trovato solo sotto porta.
A proposito di Ibra, lo svedese non solo chiude la partita con 0 tiri in porta ma addirittura totalizzando solamente 22 tocchi, 42 in meno del portiere Victor Valdes.
Non solo. Abidal, che prende il suo posto al 62esimo, ne totalizzerà 20.
Come confermato dallo stesso Mourinho, uno dei punti del piano tattico dell’Inter prevedeva delle ripartenze veloci una volta recuperata palla per sfruttare i buchi lasciati da Dani Alves e Maxwell.
Non sorprende quindi che 5 dei 9 fuorigiochi totali dei nerazzurri arrivino nei primi 25 minuti e tre di questi vedano come protagonista Diego Milito.
C’è un particolare che dimostra la feroce volontà dell’Inter di vincere la partita.
Dopo la rete dell’1-1, non solo Wesley Sneijder non festeggia ma addirittura Esteban Cambiasso corre verso la porta per recuperare il pallone in fondo alla rete.
Il primo a rientrare in campo per il secondo tempo fu Jose Mourinho che insieme a Luis Figo prese posto sulla panchina nerazzurra prima che i 22 giocatori tornassero in campo.
L’inizio del secondo tempo venne leggermente ritardato perché… non c’era il pallone.
Tutti ricordano Mario Balotelli gettare a terra la maglia nerazzurra al triplice fischio ma in pochi ricordano che l’attaccante cominciò la sua partita con una palla recuperata su Keita seguita qualche secondo dopo da un sombrero di tacco su Xavi che venne accolto con un boato da San Siro.
Con la rete del 3-1, per la prima e unica volta Maicon segnò in due partite consecutive in carriera.
Il terzino brasiliano, infatti, pochi giorni prima aveva aperto le marcature in Inter-Juventus.
Leo Messi e Thiago Motta entrano in tutti i tre gol nerazzurri. Sul primo, la Pulce commette fallo sul centrocampista interista generando la punizione che apre l’azione dell’1-1.
L’argentino, su pressione dello stesso Motta, perderà il pallone che da il via all’azione del 2-1 e infine è suo il passaggio che Motta intercetta al limite dell’area per l’azione del 3-1.
Mourinho arriverà in semifinale di Champions League anche nelle tre stagioni successive alla guida del Real Madrid. Questa però resterà la sua ultima vittoria in una semifinale della massima competizione europea sino al 2-0 in Real Madrid-Borussia Dortmund del 30 aprile 2013.
Curiosamente anche le precedenti due vittorie in questa fase della competizione arrivarono a tre anni di distanza (2004 Porto, 2007 Chelsea).
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