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Davide Zanelli·23 novembre 2019
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Davide Zanelli·23 novembre 2019
Non ha senso quanto accaduto nella finale di Copa Libertadores, una partita che resterà per sempre nella storia del calcio sudamericano.
A deciderla è stato il giocatore più atteso, colui che era stato tanto schernito in Serie A. Ebbene sì, l’edizione 2019 porta la firma indelebile di Gabigol, che in una manciata di secondi ha completamente ribaltato un match che sembrava già vinto dal River Plate di Gallardo.
La formazione argentina, passata in vantaggio al quarto d’ora di gioco con Rafael Santos Borre, difende il vantaggio in una gara nervosa, sentita e divertente. Ma quando il trofeo sembra già nelle mani del “Mas Grande”, arriva il gol che riapre tutto. Lo segna l’attaccante ex Inter, che da due passi spinge in rete un pallone servitogli da Giorgian de Arrascaeta.
La gara parrebbe destinata a proseguire ai tempi supplementari, ma nel recupero ci pensa ancora Gabigol, che approfitta di uno svarione difensivo e buca Armani per il 2-1.
Un extra-time degno di Manchester United-Bayern Monaco, la pazza finale di Champions League del 1999.
In un recupero assurdo, Gabigol viene persino espulso. Ma a festeggiare è comunque la squadra di Jorge Jesus, Filipe Luis, Gerson e Rafinha.
Tra le lacrime di disperazione dei tifosi del River e quelle di gioia del Flamengo, il Mengão vince la seconda Copa Libertadores della sua storia.
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