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Giacomo Galardini·24 novembre 2019
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Giacomo Galardini·24 novembre 2019
Una lezione di civiltà da imparare e assimilare: e non sono parole scontate o di circostanza. Il nostro purtroppo non è il solo paese a dover affrontare il problema del razzismo negli stadi.
E così nei Paesi Bassi si è deciso di mandare un segnale forte. La KNVB, la federcalcio olandese, ha infatti imposto un minuto di gioco fermo all’inizio di ogni partita per sottolineare la necessità di fermarsi e agire davanti al razzismo.
Nei Paesi Bassi infatti nell’ultimo periodo si sono purtroppo intensificati gli episodi di razzismo contro i giocatori di origine africana e sudamericana.
Stufi dei continui episodi di discriminazione – come quello dei supporter del Den Bosch, che avevano rivolto ululati e versi di scimmia contro Ahmad Mendes Moreira dell’Excelsior – la federazione ha preso posizione.
È un ottimo viatico verso le misure necessarie per eradicare questa pratica infame: daspo a vita contro i razzisti tramite l’identificazione mediante telecamere di videosorveglianza. Senza se e senza ma.