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Andrea Agostinelli·22 marzo 2020
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Andrea Agostinelli·22 marzo 2020
L’astinenza da calcio giocato si fa ogni giorno più forte.
Per provare un po’ di sollievo ci siamo tuffati a capofitto nell’archivio video della Champions League imbattendoci in una lunga serie di gol su punizione.
L’idea di farne una classifica è venuta quasi naturale e oggi vi presentiamo la seconda di quattro puntate in cui mettiamo in fila i 20 gol su punizione più belli di sempre segnati in Champions League.
Non prendetela ancora come una promessa ma sappiate che stiamo raccogliendo materiale per un Power Rankings relativo al suono che viene emesso da pali o traverse quando vengono colpiti dal pallone prima di entrare in rete.
Se vi sembra un elemento di poco conto, scusate ma non avete capito nulla della poesia che circonda questo sport. In questo caso aggiunge ulteriore tensione a un momento delicato come una punizione dal limite dell’area a dieci minuti dalla fine con la propria squadra in svantaggio per 1-0.
Un girello non deve per forza passare sopra la barriera, può anche passargli di fianco. Ovviamente il coefficiente di difficoltà aumenta dato che bisogna imprimere al pallone una potenza maggiore cercando sempre di calciare con l’interno del piede.
Allo stesso tempo è un colpo decisamente sottovalutato dato che per eseguirlo bisogna essere almeno a 25 metri e in quei casi un portiere si aspetta sempre una conclusione potente con una parabola a spiovere.
@juventusfcen Free-kick from a tight angle? 😱 ⚪️🔴⚪️ When Lasse Schöne did THIS 🎯⚽️ #UCL | @AFCAjax–
Parliamoci chiaro: voleva crossare. Non provateci nemmeno a convincerci del contrario. Calcia di interno, senza guardare la porta e sperando di trovare qualcuno sul secondo palo.
Detto questo caso, il calcio non è matematica e in molti casi i procedimenti che portano al risultato finale non sono fondamentali. Un gol su punizione al Santiago Bernabeu per vincere 4-1 negli ottavi di finale di Champions League è sempre ben accetto, volontario o meno.
Momento polemica: le nuove generazioni non hanno rispetto per il girello. Cresciute in un mondo in cui l’efficacia è il primo strumento di misura, non sanno apprezzare l’arte per l’arte.
Prendiamo Sané: questo è un gol incredibile, difficilissimo, ma c’è proprio bisogno di tutta questa cattiveria? Bloccate il video nel momento in cui l’attaccante del City compare in primo piano (0:14) e sembra di fissare negli occhi un cyborg che sta caricando il programma necessario per risolvere questa situazione.
In questi tempi difficili abbiamo bisogno di classe, di bellezza, di eleganza. Abbiamo bisogno della pulizia dei movimenti di Beckham, della sua rincorsa con quelle due falcate finali con cui allarga il passo mentre tutti i calciatori sono soliti raccoglierlo.
C’è bisogno della morbidezza delle sue conclusioni, di parabole che fluttuano leggere per ricordarci che questi tempi difficili cambieranno le nostre vite ma non potranno mai rovinare la bellezza del calcio.
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