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Davide Zanelli·23 aprile 2019
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Davide Zanelli·23 aprile 2019
Se dopo le feste non siete riusciti a stare al passo con le notizie principali, non c’è nessun problema.
Come ogni giorno abbiamo raggruppato per voi news, video e voci di mercato, dalla squalifica di Milinkovic a Insigne diventato un nuovo obiettivo del Milan, fino a un doveroso omaggio a Mino Favini, il maestro e lo scopritore di tantissimi talenti sbocciati nell’Atalanta.
È arrivata la decisione del giudice sportivo circa le sanzioni a Milinkovic-Savic e Luis Alberto, protagonisti in negativo della partita tra Lazio e Chievo. Entrambi i giocatori sono stati graziati e hanno ricevuto una sola giornata di squalifica: una scelta che sta facendo e farà discutere.
Il gesto del centrocampista serbo, reo di aver colpito con un calcio (seppur di lieve entità) Stepinski, sarebbe potuto costargli molto di più. Allo stesso modo rischiava una squalifica più pesante Luis Alberto, che aveva applaudito ironicamente l’arbitro al termine del match.
Direttamente dalla Spagna, arriva una bomba che potrebbe stravolgere il mercato delle big d’Europa. Il PSG sarebbe infatti seriamente intenzionato ad acquistare David De Gea dal Manchester United. Il club parigino avrebbe già contattato il portiere spagnolo, che non rimarrebbe ai Red Devils in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League.
E Buffon? Il portierone italiano non dovrebbe lasciare Parigi. In caso di arrivo di De Gea infatti dovrebbe essere Areola a fare le valige, con Gigi che resterebbe da secondo portiere.
Avrebbe del clamoroso l’indiscrezione riportata dal quotidiano napoletano “Il Mattino”, secondo cui il Milan ha deciso di puntare tutto su Lorenzo Insigne. I rossoneri avrebbero pronta un’offerta di 40 milioni più il cartellino di Suso.
Una trattativa che sembra alquanto improbabile, ma visti i malumori del capitano del Napoli e la volontà di Raiola di portarlo altrove, è lecito aspettarsi qualsiasi cosa.
Oggi ho perso un padre e un maestro. Quando ero CT ho provato a portarlo in Nazionale come responsabile delle giovanili, ma Mino era un uomo dell’Atalanta ed era legato alla famiglia Percassi perciò abbiamo rispettato quella decisione. È un peccato perché sarebbe stato probabilmente un messaggio chiaro per tutto il calcio italiano sulla strada da intraprendere.