🎥Mourinho ha annunciato dove non allenerà il prossimo anno | OneFootball

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Francesco Porzio·24 aprile 2019

🎥Mourinho ha annunciato dove non allenerà il prossimo anno

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Josè Mourinho, mai banale, si è raccontato nel corso di una lunga intervista rilasciata a Diletta Leotta su DAZN.

Dal suo futuro all’Inter, ecco le sue parole: “Futuro? L’anno prossimo non allenerò in Inghilterra. I miei trofei sono la garanzia del mio successo. L’ultimo mio trofeo è stato un anno e mezzo fa, anche se per molti sembra una vita. Ora mi sto preparando per il futuro. Non è tempo perso quando non si lavora”


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“A Milano ho trovato una famiglia incredibile che mi ha fatto essere felice ogni giorno. La connessione con i tifosi è il risultato più bello. Oggi per strada a Londra mi abbracciano e baciano ancora i tifosi dell’Inter. L’Italia è stato un habitat naturale per me. In Inghilterra devo essere un po’ diverso da quello che sono, mentre in Italia si vive il calcio 24 ore al giorno, la gente sa di calcio più degli allenatori, è un mondo molto “latino”.

“La chat di WhatsApp del triplete? Scrivo tanto perchè non sto lavorando… è bellissimo rimanere in contatto. Siamo lì come fossimo stati insieme fino ad ieri”

“Il discorso prima di Barcellona? Mi è uscito così. Mio figlio aveva 4-5 anni quando avevo vinto la prima Champions, lui quell’anno mi diceva sempre che voleva ricordarsi di una Champions. Così abbiamo parlato dei figli di tutti, per caricarli ancora di più. Il Barcellona non poteva mai vincerla, avevamo qualcosa di più”

“Ibra? Aveva detto che voleva andare via per voler vincere la Champions, e io gli ho risposto: magari la vinciamo noi. Da quel momento abbiamo cambiato mentalità”

“Siena? Una città bellissima, ma il campionato vinto lì è stato quello più difficile della mia vita. Faceva caldissimo, i giocatori non erano troppo concentrati, la Roma vinceva a Verona. Mi ero sempre detto che avrei voluto vincere uno Scudetto all’ultima partita, ma dopo quel giorno ho cambiato idea.

“Maicon era a quattro gialli, voleva prendere il quinto per andare in Brasile. Gli dissi che non sarebbe andato in vacanza se avesse preso il quinto. Lui mi disse: “E se segno un gol?”. Io dissi: “Ne devi segnare 2”. E li fece. Si tolse la maglietta, prese il giallo: ci abbracciammo”