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Mario De Zanet·9 maggio 2019
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Mario De Zanet·9 maggio 2019
Non c’é molto da aggiungere. Alle sue lacrime, al suo rotolarsi a terra stremato dalle emozioni. C’é da dire che questo suo Tottenham è una storia bella, da seguire.
Una stagione costruita sulle proprie idee e sul proprio spirito, non sul mercato: è incredibile pensare che gli Spurs non abbiano effettuato alcun acquisto nella scorsa estate e siano oggi qualificati per la finale di Champions League, alla prima volta della propria storia.
È incredibile, perché di solito vince o dovrebbe vincere chi spende, invece ha vinto chi ha costruito. E avremmo potuto dire lo stesso dell’Ajax: raramente come in questa Champions League sono arrivate in fondo le formazioni che hanno meritato.
Ma torniamo appunto a Pochettino ed al suo Tottenham, che avrebbe dovuto soffrire quest’anno, a causa di un calciomercato nullo: un calciomercato che, tuttavia, ebbe la forza di trattenere chi se sarebbe dovuto andare, Eriksen in primis. L’ultimo arrivo risale al gennaio 2018 e risponde al nome di Lucas Moura: uno che ieri ha fatto tripletta.
E lui, che ha rifiutato il Real Madrid, che ha detto di no alla corte delle Merengues, ora piange giustamente. Chissà quanto c’é dentro quelle lacrime.