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Davide Zanelli·7 luglio 2019
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Davide Zanelli·7 luglio 2019
Ha vinto la nazionale migliore e, per la quarta volta nella storia del Mondiale femminile, si tratta degli Stati Uniti.
A Lione, la nazionale a stelle e strisce supera 2-0 l’Olanda, che aveva eliminato l’Italia nei quarti di finale, e alzano al cielo la Coppa del Mondo 2019.
È la seconda vittoria consecutiva dopo quella del 2015: si tratta dell’ennesimo trionfo, che consacra una generazione formidabile, trascinata tra le altre da Alex Morgan e Megan Rapinoe.
In campo non c’è storia. Gli Stati Uniti gestiscono il possesso palla e creano occasioni in ripetizione, mentre l’Olanda cerca di sfruttare le ripartenze e i rari errori della retroguardia americana. Ma dopo 45 minuti in cui il portiere Van Veenendaal tiene a galla la sua squadra, nella ripresa la selezione allenata da Jull Ellis cambia marcia.
Al 60′, Van der Gragt entra in maniera scomposta su Morgan causando un calcio di rigore. Dal dischetto parte Rapinoe, che fredda il portiere olandese e firma il gol del vantaggio. L’Olanda prova a reagire con orgoglio, ma gli Stati Uniti sono incontenibili.
Al 69′, arriva il raddoppio che ammazza la partita. Lo segna Rose Lavelle, al termine di una bella azione personale chiusa con una conclusione chirurgica su cui Van Veenendaal non può nulla.
Gli Stati Uniti chiudono la competizione con 26 gol segnati, record assoluto nella storia del Mondiale femminile.
Alex Morgan (Stati Uniti): altro livello, altra categoria. Non segna, ma fa sempre la differenza.
Van der Gragt (Olanda): sempre impeccabile, commette un solo errore, ma è cruciale. L’intervento scomposto su Morgan costa il rigore che sblocca la partita.