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Giacomo Galardini·9 febbraio 2019
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Giacomo Galardini·9 febbraio 2019
Sono almeno 10 le vittime accertate dopo l’incendio che si è sviluppato nel centro sportivo del Flamengo lo scorso venerdì, di cui sei tra i 14 e i 17 anni.
Un incendio ha devastato nella notte di giovedì il centro sportivo Ninho do Urubu di Rio de Janeiro, dove si allenano i rubonegros: il centro viene utilizzato anche come ritiro per le giovanili del club.
Ed oggi un intero Paese, il Brasile, è sotto choc. Un mondo, quello del calcio e non solo, a lutto. Il Flamengo ha cambiato il proprio logo su Twitter, che adesso – listato a lutto – campeggia su sfondo nero.
Intanto si cerca di fare luce sulle cause che hanno scatenato una simile tragedia. La Polizia brasiliana ha dichiarato alla stampa che è già in corso una indagine per accertare le cause dell’incidente.
Gli inquirenti sono già al lavoro sul sito della tragedia insieme ai vigili del fuoco, per effettuare i primi rilievi che potrebbero far luce sulle cause del rogo.
Fonti vicine alle autorità stanno inoltre raccogliendo le preziose testimonianze dei superstiti: un calciatore delle giovanili – che è riuscito a scappare dal rogo – ha twittato la propria testimonianza in cui afferma che l’incendio si sarebbe propagato dalla propria camera, a causa di un cortocircuito del sistema di ventilazione.
Si attendono ulteriori sviluppi in merito: sta tenendo banco sulla stampa brasiliana anche il mancato funzionamento delle uscite di sicurezza e dei sistemi di rilevamento anti-incendio.
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