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Giacomo Galardini·10 ottobre 2018

3 cose che abbiamo imparato da Italia-Ucraina

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L’Italia non ha certo brillato nel pareggio per 1-1 contro l’Ucraina. Brutta prestazione, con la vittoria che manca agli azzurri da quasi 5 mesi (l’ultima volta contro l’Arabia Saudita il 28 maggio).

1 – IL FALSO NUEVE NON FUNZIONA

Diciamocelo francamente: Bernardeschi non è una punta, Insigne neanche. E con l’infortunio di Zaza, le brutte prestazioni di Belotti, il calo di forma di Balotelli e il momento no di Immobile, ci manca qualcosa là davanti.


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Ci manca la punta, quella vecchio stampo, il centravanti di ruolo, insomma, qualcuno che la butti dentro. Vuoi vedere che Mancini avrebbe davvero dovuto convocare il cagliaritano Pavoletti?

2 – SIAMO QUESTI

L’esperimento del falso nueve o del tridente leggero – chiamatelo come volete – è però dettato dalle assenze e dalla mancanza di alternative di valore: semplicemente, il nostro tasso tecnico al momento è questo.

Mancini minimizza: “Altra partita senza vittoria? Non ci dice neanche così bene. Meritavamo di segnare almeno un paio di goal, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto” ha dichiarato nel post partita.

Ha ragione il Mancio oppure c’è veramente un qualcosa in più che potrebbe essere fatto dal punto di vista non solo delle convocazioni ma soprattutto sul piano tecnico tattico?

3 – LA DIFESA FA ACQUA

Anche contro l’Ucraina, in amichevole a Genova, l’Italia ha subito goal. Campanello d’allarme a dir poco preoccupante, visto che solitamente la difesa è stata il nostro punto forte.

L’ultima partita senza goal subiti dall’Italia? Casualmente contro la Svezia, nel ritorno dei playoff Mondiali, quando Ventura ci ha fatto naufragare fallendo l’accesso a Russia 2018.

Numeri impietosi gli azzurri: era dal 1925 che la Nazionale falliva la vittoria in 5 gare consecutive casalinghe. Problemi qui, problemi là. Rinascere sarà veramente un compito arduo.

LE PAGELLE

ITALIA (4-3-3): G. Donnarumma 6,5; Florenzi 5,5 (84′ Piccini), Bonucci 6, Chiellini 6, Biraghi 6 (88′ Criscito); Verratti 6 (70′ Bonaventura), Jorginho 6, Barella 6,5 (78′ Pellegrini); Bernardeschi 6,5 (57′ Immobile), Insigne 6 (78′ Berardi), Chiesa 5,5. Ct: Mancini.

MIGLIORI

Barella (Italia): In un centrocampo ultra tecnico, fa molta legna e recupera molti palloni, senza essere ammonito.

Malinovskiy (Ucraina): Per poco non ne segna due. Costante, ricompensato dal gol.

PEGGIORI

Pyatek (Ucraina): La papera è imperdonabile per uno della sua esperienza e caratura.

Florenzi (Italia): Troppo poco sulla destra, soprattutto in proiezione offensiva.