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Mario De Zanet·2 novembre 2019
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Mario De Zanet·2 novembre 2019
È già successo di tutto, in questo sabato di calcio europeo. Vi abbiamo già raccontato le cadute di Bayern e Barcellona, ma c’è molto di più, a partire dal duello a distanza tra City e Liverpool.
Sarebbe un perfetto finale per un campionato, ma, fortunatamente, siamo solo ad inizio novembre e, tra una settimana, queste due fantastiche squadre saranno una contro l’altra.
La corsa alla Premier League oggi ha vissuto un’altra tappa splendida, con le sfide di City e Liverpool a decidersi negli ultimi, ultimissimi minuti.
Sino al 70′, Liverpool e City sono sotto 1-0, rispettivamente contro Aston Villa e Southampton.
A 20 minuti dal termine, Aguero pareggia e Walker capitalizza il forcing con la rete del raddoppio al 86′. Il City assapora un avvicinamento in classifica, ma al 87′ il Liverpool pareggia con Robertson e, addirittura, sorpassa al 94′.
È l’assoluta apoteosi di Klopp, che recupera incredibilmente una sfida, come avvenuto con il Leicester poche settimane fa: come con le Foxes, il sorpasso è firmato da Mané.
14 gol in pochi giorni: il Lipsia vince e aggancia il Bayern Monaco al terzo posto in classifica. Dopo il 6-1 in Coppa, la formazione di Nagelsmann surclassa il Mainz: 8-0 per la squadra sassone, che calpesta un Mainz a tratti imbarazzante.
Timo Werner incanta e realizza una tripletta, capitalizzando gli spazi lasciati dagli avversari: l’attaccante tedesco ha servito anche 3 assist, venendo così coinvolto in 6 gol in una singola partita, cosa riuscita soltanto a Claudio Pizarro nella storia della Bundesliga.
All’intervallo è già 6-0 e qualcuno pensa al record di Bundesliga, il 12-0 del G’ladbach al Dortmund nel 1977/78. Ma il Lipsia rallenta: martedì c’è la Champions.
Non c’è pace per il Manchester United. La formazione di Solksjaer cade con una prestazione opaca a Bournemouth: nessuna continuità rispetto ai segnali di ripresa delle ultime due sfide.
13 punti in 11 sfide: è questo il bottino dei Red Devils, che vengono battuti dalla rete in acrobazia di King. Pochi, pochissimi sorridi per Solksjaer: l’unica nota positiva arriva da Greenwood, subentrato nella ripresa e protagonista con il palo centrato nel finale.
Continua, inoltre, la stagione incerta del Real, che recupera un punto sul Barcellona, ma spreca una grossa occasione, lasciandosi fermare sullo 0-0 dal Betis.
Partono bene gli uomini di Zidane, ma pagano la lentezza della manovra e l’assenza di cinismo, nelle poche occasioni create. Nel primo tempo della sfida, è stato annullato un gol a Hazard per un fuorigioco millimetrico.
No, stavolta era tutto programmato. Non come in Sassuolo-Inter.
Sospiri da Champions League per Reus e Suarez: entrambi sono stati sostituiti nei primi tempi delle sfide ed ora si attende una diagnosi.
C’è preoccupazione specialmente per il calciatore del Borussia: gli uomini di Favre affrontano Inter e Bayern Monaco nei prossimi 7 giorni.
Reus si è fermato per un problema alla caviglia e rischia seriamente di saltare l’Inter, dopo aver saltato l’andata per l’influenza.
Nessuna grande sfida in vista per il Barça, ma l’uruguaiano si è fermato per un fastidio al soleo della gamba destra, lo stesso che lo tenne fermo ad inizio stagione.
Potrebbe pertanto trattarsi di una ricaduta.
Solitamente raccontiamo le imprese di qualche tecnico vincente, ma oggi c’è maggiore attenzione per chi rischia il posto.
Impazzano, su Twitter, gli hashtag #Kovacout e #Emeryout.
Il tecnico del Bayern ha raramente convinto dal suo arrivo in Baviera e ieri ha subito la peggior sconfitta del Bayern da 10 anni a questa parte.
Lo spagnolo ha pareggiato ancora e lo spogliatoio oramai sembra avergli voltato le spalle, come scritto da diversi giornali negli ultimi giorni.
La prossima settimana, prima della pausa nazionali, sarà cruciale.