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Mario De Zanet·23 giugno 2019

Guardiola e la Juve: la storia di un sogno che rimarrà tale (per ora)

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Juventus e Guardiola, un sogno più che realtà. Una storia che forse non è nemmeno cominciata, forse non è ancora finita.

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La suggestione Pep ha rincorso le settimane dell’attesa del nuovo allenatore bianconero, perché la teoria del suo arrivo a Torino reggeva e perché alcuni organi di stampa rilanciano la trattativa come reale e possibile.


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Il puzzle non è destinato a completarsi, quantomeno non quest’estate, ma proviamo a ricomporre i pezzi di questo rumor di mercato, capace di accendere una passione inverosimile, analoga a quella che accolse la suggestione Ronaldo, diventata realtà poco meno di un anno fa.

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Improvvisamente, Guardiola, nominato solo distrattamente dopo l’addio di Allegri, balza all’onore delle cronache, ma le voci sono un suo possibile approdo alla corte di Agnelli risalgono a qualche mesi prima.

A marzo infatti, pochi giorni prima di Juve-Atletico, si diffondono le prime voci di un accordo preliminare tra Pep e la Vecchia Signora, favoriti dall’imminente eliminazione di Allegri dalla Champions League, che non avverrà grazie alla memorabile tripletta di Cristiano Ronaldo con i Colchoneros.

Oltre alle quotazioni in risalita del tecnico livornese,  le cui apparenti lacune furono spazzate via dal trionfo dello Stadium, fu lo stesso Guardiola a smentire categoricamente: “Ho ancora due anni di contratto e, se non mi esonerano, non andrò da nessuna parte.”

Il tempo scorre, la Juventus cade in Champions League e latita la panchina di Allegri, il cui futuro appare bianconero, ma si tratta soltanto di dichiarazioni ufficiali: quando finalmente arriva il colloquio con la Juventus, le parti decidono di separarsi. E, inevitabilmente, si torna a parlare di Guardiola.

Il suo nome, tuttavia, appare sullo sfondo, insieme a quello di Mourinho, mentre in pole position appaiono Sarri, Inzaghi e Mihajlovic. Improvvisamente, nella sera del 21 maggio, Federico Gennarelli di Radio Sportiva annuncia l’arrivo di Guardiola alla Juventus: tutto fatto e contratto di 4 anni.

Una simile affermazione scatena l’entusiasmo del popolo juventino: il tifo bianconero ci crede, preda dell’illusione, perché se è successo Ronaldo, non c’è motivo per cui non possa succedere Guardiola.

Quella sera esplode la fibrillazione bianconera, favorita due giorni più tardi dalla conferma dell’AGI, che appunto riferisce di un accordo quadriennale. Lo stesso giorno, tuttavia, arriva una smentita ufficiale: la voce è quella di Alberto Galassi, membro della holding che controlla il City.

In qualità di consigliere d’amministrazione del City, sono rimasto molto sorpreso oggi nel leggere questa corbelleria enorme

Galassi appunto ridicolizza il rumor e precisa anche che Guardiola si trovava ad Abu Dhabi: due giorni prima, infatti, si era diffusa la voce che Guardiola fosse a Milano, a Palazzo Parigi, quartiere generale della Juventus nel capoluogo lombardo.

La storia sembra chiusa, eppure s’è dovuto attendere sino al 12 giugno perché si chiudesse definitivamente: una storia che ha influenzato anche le azioni bianconere in Borsa, con exploit talora incredibili.

Guardiola infatti si era già espresso attraverso i canali ufficiali del City, ma le rinnovate notizie su un suo addio, apparse su alcuni giornali, lo hanno indotto ad una definitiva presa di posizione.

Come a marzo, Guardiola ha detto: “Ho due anni di contratto e, se non mi cacciano, rimango.” Parole che spengono la speranza in una storia verosimile: quanto di vero ci fosse, forse, lo scopriremo tra qualche anno.