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Giulia Polidoro·22 gennaio 2020
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Giulia Polidoro·22 gennaio 2020
Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano.
Ve lo potranno confermare Kakà e Buffon, ma anche tutti i calciatori che in questa sessione invernale hanno deciso di tornare alla “casa madre”, primo su tutti Ibrahimovic.
Annali alla mano, ecco una lista di 10 trasferimenti di gennaio che hanno segnato il ritorno di un calciatore alla sua vecchia squadra.
Perché il calcio, si sa, è anche nostalgia.
Due stagioni e mezzo da incorniciare per Alessandro Matri, che tra il gennaio 2011 e l’agosto 2013 ha collezionato 92 presenze e 31 gol. Poi, il Milan -dove era sempre un’ex, avendo giocato lì le giovanili- e due prestiti a Genoa e Fiorentina.
Nel gennaio 2015 il ritorno alla Juve: 6 mesi, 5 presenze e 0 gol. Decisamente deludente.
Il 2020 del Genoa è stato teatro di una grande campagna acquisti e soprattutto di tanti ritorni in rossoblu.
Il primo è stato Mattia Perin, tornato alla base dopo aver vestito la maglia bianconera tra il 2018 e il 2020.
Anche Behrami in questa sessione di mercato è approdato a Genoa dopo molti anni di pellegrinaggio.
L’ultima volta che aveva vestito rossoblu era stato nel 2004, quando aveva appena 19 anni.
Le due memorabili stagioni con la Sampdoria tra il 2013 e il 2015 gli erano valse la chiamata del Napoli, dove non aveva inciso a sufficienza pur segnando 16 gol in 56 presenze.
Dopo una breve paretesi inglese, sponda Southampton, Gabbiadini nel gennaio 2019 ha deciso di tornare nel club che aveva fatto la sua fortuna, dove, da quel momento ad oggi, ha collezionato 30 presenze e 8 reti.
Quella di Caceres e la Juve sembra una storia infinita. L’uruguaiano è arrviato a Torino per ben tre volte: la prima nel 2009, la seconda nel gennaio 2012 e l’ultima nel gennaio 2019. Un amore a intermittenza, durato 10 anni.
In questo caso si può davvero parlare di un ritorno a casa. A più riprese, l’Atalanta lo ha cresciuto, lo ha fatto esordire e lo ha reso un campione, tra prestiti e cessioni. Nel 2018 il passaggio al Milan, e l’inizio di una serie di infortuni che hanno inaugurato un periodo sfortunato.
Dal gennaio 2020 Caldara veste di nuovo la maglia della Dea, sperando di riscattarsi da un periodo buio.
La prima esperienza rossonera, tra il 2010 e il 2013 è complessivamente positiva.
Il passaggio allo Schalke 04, tra il 2013 e il 2015, invece, non gli ha porta bene: pochi gol e tanti problemi comportamentali che gli costano l’esclusione dalla squadra.
Dopo una serie di trattative saltate a causa di una condizione fisica non ideale, Boateng torna ad allenarsi con il Milan da ottobre a dicembre dello stesso anno. Il 5 gennaio viene ufficialmente inserito in rosa, ma la rinnovata love-story non dura a lungo: 11 presenze e un gol, prima di partire definitivamente direzione Las Palmas.
Quagliarella veste la maglia blucerchiata nella stagione 2006/2007 e regala ai suoi tifosi 13 gol.
Sembrava essere conclusa così la sua esperienza, ma esattamente dieci anni dopo, nel 2016, l’attaccante riparte da Genova dopo sei anni a Torino tra i due club cittadini.
È la scelta giusta: 183 presenze e 62 gol per il bomber, all’alba dei 37 anni.
Una storia d’amore nata quasi 25 anni fa e mai veramente finita. Hernan Crespo fu giocatore del Parma tra il 1996 e il 2000, quando la squadra accumulava trofei, come la storica Coppa Uefa vinta con lui come protagonista.
Ma la sua carriera da campione decide di chiuderla nella squadra di cui si era innamorato appena arrivato in Italia: nel 2010 torna a Parma, dove due anni dopo gioca la sua ultima partita tra applausi e commozione.
Non c’è bisogno di ricapitolare la trattativa che ha fatto impazzire i tifosi rossoneri questo inverno. E neanche di raccontarvi gli anni di Zlatan al Milan.
Vi ricorderemo solo com’è cambiata la squadra dopo il secondo ritorno di Ibra: dal 5-0 subito dall’Atalanta ai quattro risultati utili consecutivi (Coppa Italia inclusa).
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