La notte in cui Marco Giampaolo fu l'allenatore della Juventus | OneFootball

La notte in cui Marco Giampaolo fu l'allenatore della Juventus | OneFootball

Icon: OneFootball

OneFootball

Andrea Agostinelli·19 giugno 2019

La notte in cui Marco Giampaolo fu l'allenatore della Juventus

Immagine dell'articolo:La notte in cui Marco Giampaolo fu l'allenatore della Juventus

Il 24 maggio 2009 la Juventus è di scena al Franchi di Siena. È una partita senza posta in palio.

I bianconeri di Torino hanno già ottenuto la qualificazione in Champions League mentre i bianconeri di Siena hanno festeggiato la matematica salvezza qualche settimana prima ed ora giocano solo per fissare il loro record di punti in Serie A.


OneFootball Video


Motivi d’interesse però non ne mancano. La Juventus, infatti, è reduce da una striscia di sette partite senza vittorie e la settimana precedente ha esonerato Claudio Ranieri. Al suo posto è stato chiamato Ciro Ferrara con il chiaro compito di traghettare la squadra sino al termine del campionato per poi fare spazio al prossimo tecnico.

Uno dei nomi più gettonati per la panchina juventina è, per uno strano scherzo del destino, quello dell’allenatore del Siena: Marco Giampaolo, 40enne originario di Bellinzona che dopo un’esperienza burrascosa a Cagliari coincisa con due esoneri si sta imponendo come uno dei migliori allenatori della Serie A grazie al suo 4-3-1-2.

Quel pomeriggio però per il Siena non c’è speranza dato che la Juventus, motivata come non mai, si impone per 3-0 grazie ad una doppietta di Alessandro Del Piero inframezzata dalla rete di Claudio Marchisio.

Poco importa perchè una settimana dopo, una volta terminato il campionato, Marco Giampaolo è di fatto il nuovo allenatore della Juventus. A volerlo fortemente è il direttore sportivo Alessio Secco che in lui vede qualcosa di speciale tanto che in un attimo si accorda non solo sul contratto ma anche su campagna acquisti, ritiro e staff.

È tutto fatto, tanto che Giampaolo quella notte quando va a letto è convinto di essere il nuovo allenatore della Juventus. Manca solo la ratifica del consiglio d’amministrazione che però non arriverà mai. Su input dello spogliatoio, il CDA decide di non seguire la strada tracciata da Secco ma di confermare sulla panchina bianconera Ciro Ferrara.

Una sera ci trovammo a cena a casa di Blanc, venni fuori da quell’incontro e da quella chiacchierata, mi misi in macchina, Alessio e Castagnini mi telefonarono, mi dissero: Marco al 99% sarai tu il nuovo allenatore della Juventus, bisogna soltanto che il consiglio approvi. Era più un tecnicismo, la responsabilità è sempre dei dirigenti. Viaggiai quella notte e tornai a casa a Giulianova assieme a mio fratello, perché era un lungo viaggio Torino-Giulianova. Dissi all’epoca che era impossibile che un altro Giampaolo, in un paese di 18.000 abitanti potesse andare alla Juventus. Al mattino dopo Castagnini mi telefonò e mi disse che alla Juventus c’erano cose più in alto di loro e che era stata fatta un’altra scelta.

Da quel giorno comincia un lungo calvario per Giampaolo che infila tre esoneri consecutivi con Siena, Catania e Cesena. L’occasione della riscossa arriva nel 2013 dalla Serie B e da Brescia ma l’esperienza al Rigamonti si trasforma nel punto più basso della carriera.

Schiacciato tra le contestazioni dei tifosi e le pretese della società che gli chiede una promozione immediata in Serie A rimangiandosi la promessa di un progetto tecnico biennale, Giampaolo decide di dimettersi e di svanire nel nulla.

Nel 2014 ripartirà dalla Lega Pro e più precisamente dalla Cremonese. Un’esperienza senza risultati esaltanti ma che lo rimette sulla mappa del calcio professionistico. Poi la svolta: nell’estate 2015 Sarri lascia l’Empoli per accettare l’offerta del Napoli ma prima di trasferirsi al San Paolo fa un nome al presidente Corsi per la sua successione.

Il nome ovviamente è quello di Marco Giampaolo che quattro anni dopo l’ultima volta torna in Serie A e al primo tentativo centra una salvezza esaltante, trascinando la squadra addirittura al decimo posto.

Un risultato straordinario che convince Massimo Ferrero ad affidargli la sua Sampdoria per la stagione 2016/2017: in tre anni sulla sponda blucerchiata di Genova, Giampaolo raccoglie un nono e due decimi posti ma soprattutto offre un’idea di gioco tra le più belle, concrete e vincenti di tutto il calcio italiano.

Tre anni in cui il tecnico giuliese si redime definitivamente, ritrovando accanto al suo nome quella definizione che nel 2009 gli aveva quasi permesso di sedersi sulla panchina della Juventus: Marco Giampaolo, uno dei migliori allenatori della Serie A.