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Mario De Zanet·20 febbraio 2019
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Mario De Zanet·20 febbraio 2019
La Juventus ringrazia il VAR, lo Schalke pure, ma, al triplice fischio, non basta. Potremo dire che il VAR ha ugualmente un impatto determinante in questa serata di Champions: la tecnologia permette a Schalke e Juventus di essere ancora in corsa per la qualificazione.
L’Atletico vince 2-0, ma il passivo della Juventus sarebbe potuto essere ben peggiore, dato che il VAR ha annullato un rigore ed un gol ai Colchoneros.
Lo Schalke ha subito un beffardo uno due nel finale, ma dice grazie alla tecnologia che gli ha permesso di pareggiare nel primo tempo.
Prima, tuttavia, esaminiamo la sfida di Madrid, dove l’arbitro Zwayer aveva assegnato un rigore ai padroni di casa dopo un contatto sospetto tra De Sciglio e Diego Costa. Non soltanto il contatto è estremamente lieve, ma soprattutto avviene fuori area.
I bianconeri sono stati favoriti dall’intervento della tecnologia, dopo che era stato assegnato un rigore per l’Atletico. La competenza del VAR prevede il controllo sulla posizione del contatto e la tecnologia ha variato la decisione del direttore di gara, assegnando una punizione agli spagnoli.
Nella ripresa, la tecnologia invece interviene ad annullare la rete dell’ex: Morata insacca di testa sul cross di Filipe Luis, ma lo 0-0 viene ripristinato per una lieve spinta su Chiellini. La Juventus protesterà anche in occasione della rete di Gimenez per un contatto su Bonucci, ma in questo caso non vi è stata alcuna variazione.
Spostandoci poi a Gelsenkirchen, l’intervento del VAR ha permesso allo Schalke 04 di pareggiare la rete di Aguero: le immagini hanno evidenziato il braccio largo di Otamendi sulla conclusione di Caliguri. Il VAR ha pertantoassegnato il rigore, trasformato da Bentaleb: lo stesso algerino ha poi realizzato il secondo rigore fischiato, stavolta ravvisato direttamente dal direttore di gara.
Questo rigore ha acceso la speranza dei tedeschi, rafforzata dal raddoppio dello stesso Bentaleb. Una speranza durata a lungo, sino al 85′, quando incredibilmente è emerso il talento di Sané ed il City è rinato, completando l’opera con il 2-3 di Sterling.
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