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Mario De Zanet·18 aprile 2019

Perché Cristiano Ronaldo non ha fallito

Immagine dell'articolo:Perché Cristiano Ronaldo non ha fallito

La Juventus lo ha comprato in estate ed il ritornello, intonato dai tifosi sin dal primo giorno, riguardava la Champions League. Sempre e comunque.

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Quella maledizione, tinta di sogno ed ossessione, era la ragione che induceva la Juventus ad investire sull’asso portoghese. Una ragione legittima, perché ai bianconeri era sempre mancato quell’uomo capace di risolvere le sere più buie, cambiando il destino in favore della sua squadra.


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La Juventus, anche quest’anno, non ha vinto, ma Ronaldo non ha fallito. CR7 è stato l’unico marcatore dei bianconeri nelle sfide ad eliminazione diretta. 4 partite e 5 gol, tutti firmati da CR7: capiamo allora che forse il problema è questo.

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Più di così, non gli si poteva chiedere. La puntualità con cui ha colpito con Atletico ed Ajax è impressionante e purtroppo l’eliminazione precoce offuscherà il ricordo della sua magica serata con l’Atletico. Vincere è l’unica cosa che conta ed inevitabilmente crolla tutto quel che di buono costruito attorno.

Eppure quel che è stato costruito non deve essere dimenticato: sarebbe arrogante pensare che avere Ronaldo significhi automaticamente conquistare la Champions League.

Quel che è stato costruito è l’inserimento di un campione di livello mondiale nella struttura bianconera. Quel che è mancato, presumibilmente, è l’ideale amalgama tattica di una squadra che così ha estremizzato le sue caratteristiche, divenendone vittima.

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Non s’intende l’ambientamento a livello ambientale o di spogliatoio di Ronaldo: si intende la tendenza bianconera ad essere una squadra offensivamente dipendente dalle fiammate dei singoli, divenuta ancor più evidente con l’arrivo di Ronaldo.

CR7 ha avuto un impatto incredibile, ma, alla resa dei conti, osserviamo come CR7 abbia innalzato la rilevanza dei gregari, ma abbia inibito coloro che avevano il suo ruolo nelle stagioni precedenti, Dybala e Mandzukic su tutti.

Non si tratta di una tragedia, ma di un punto di passaggio attraverso cui i bianconeri devono passare: non è ancora tempo di giudicare fallita la missione di Ronaldo a Torino.