Un anno fa, Cristiano Ronaldo diventava un giocatore della Juventus | OneFootball

Icon: OneFootball

OneFootball

Mario De Zanet·10 luglio 2019

Un anno fa, Cristiano Ronaldo diventava un giocatore della Juventus

Immagine dell'articolo:Un anno fa, Cristiano Ronaldo diventava un giocatore della Juventus

È passato un anno. 365 giorni da quel giorno così rivoluzionario: il 10 luglio 2018 la Juventus annunciava il faraonico acquisto di Cristiano Ronaldo.

Probabilmente, tanti si ricordano quel che facevano in quell’istante, ricordano di essersi fermati un attimo, a realizzare quel che era realmente accaduto.


OneFootball Video


Un sogno ai limiti dell’impossibile era stato realizzato e diede una ventata di fiducia al nostro calcio, scavalcando gli usuali confini di notiziabilità del pallone: Cristiano Ronaldo alla Juventus si prese la prima pagina di tutti i giornali, sportivi e non.

L’annuncio fu soltanto la chiusura di un cerchio aperto dallo stesso giocatore nella sera della finale di Champions League: il Real Madrid aveva appena conquistato la terza edizione consecutiva e CR7 lasciò intendere il suo desiderio di abbandonare il Bernabeu.

Fue bonito jugar en el Real Madrid

Ecco lì cominciò tutto, o forse, con il senno di poi, la prima scintilla arrivò a Torino, due mesi prima, con quella iconica rovesciata.

Immagine dell'articolo:Un anno fa, Cristiano Ronaldo diventava un giocatore della Juventus

Ovunque si voglia tracciare la linea di partenza di questa missione a tinte bianconere, a rimanere significativi sono i sentimenti di fibrillazione crescente: quell’euforia collettiva svegliatasi d’improvviso, raramente osservata nel mercato italiano delle ultime stagioni, tanto impegnato a contare il denaro che manca.

La Juventus era andata oltre, era andata a pensare l’impensabile: come detto da Paratici, la notte di Torino ha ispirato un’idea, ma questa suggestione non se l’è portata via il vento.

La svolta arrivò quando Joao Cancelo sbarcò a Torino, accompagnato da Jorge Mendes: quell’incontro fu determinante, perché l’agente dei due portoghesi e la Juventus si scambiarono informazioni che accesero una lampadina nella mente di Paratici, vero motore dell’affare.

Si può fare, era chiaro: l’approvazione arrivò anche da John Elkann, presidente di Fiat Chrysler, che si sarebbe incaricata di pagare parte dello stipendio.

Ora, stabilite le intenzioni reciproche, rimaneva da convincere la parte terza: il Real Madrid, nella persona di Florentino Perez. 100 milioni, questa era la disponibilità bianconera, cui il presidente madrileno avrebbe dovuto adeguarsi: esisteva infatti una clausola rescissoria da un miliardo, ma anche un accordo tra Ronaldo e Perez, che avrebbe lasciato andare il suo campione qualora avesse voluto.

Immagine dell'articolo:Un anno fa, Cristiano Ronaldo diventava un giocatore della Juventus

Questo accordo e l’avanzata trattativa Juve-CR7 misero spalle al muro il potente Perez, arresosi presto all’addio del suo campione: il presidente blanco avvallò definitivamente la partenza di Ronaldo, a patto che il portoghese rispettasse una condizione. Ronaldo avrebbe dovuto confessare il suo desiderio di essere stato lui a voler andare via.

Immagine dell'articolo:Un anno fa, Cristiano Ronaldo diventava un giocatore della Juventus

Nel frattempo, i dettagli della missione impossibile divenivano pubblici e risuonavano attraverso i social network: Tuttosport lancia la bomba il primo luglio e, da quel giorno, non si parla d’altro.

Le quotazioni della Juventus volano in Borsa e il 5 luglio arrivano le prime dichiarazioni dei diretti interessati, quando Jorge Mendes confessa indirettamente l’imminente partenza di Cristiano Ronaldo.

E’ invece il 7 del mese quando CR7 rompe il silenzio: il profilo Instagram del museo dedicato a Ronaldo pubblica una foto che lo ritrae insieme al fratello. Amore fraterno? Sì, ma anche quell’outfit che inevitabilmente esalta ancor più il popolo bianconero.

Gli indizi si moltiplicano, le speranze aumentano ed il 10 luglio arriva la prova definitiva, consegnata al mondo da un dipendente dell’aeroporto di Pisa: l’uomo si chiama Stefano Franchino e annuncia su Facebook il volo di Andrea Agnelli verso Kalamata, luogo dove Cristiano Ronaldo si era recato in vacanza.

Oramai si attende soltanto l’annuncio ufficiale, con tutti gli scongiuri del caso. Nessun intoppo, nessuno imprevisto, hanno vinto i sognatori: alle 17:34 il Real Madrid annuncia il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus, cui segue l’iconico comunicato bianconero.

Si chiama Cristiano Ronaldo. Ed è un giocatore bianconero

E’ la fine di un sogno e l’inizio di una realtà che tuttora continuiamo a vivere: un anno fa, l’Italia accolse un campione che continua oggi a influire sul fascino della Serie A, attirando allenatori e giocatori che stanno aiutando a riportare il nostro paese al centro del calcio mondiale.