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Andrea Agostinelli·13 novembre 2018

Un bilancio sui primi tre mesi al Napoli di Carlo Ancelotti

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Quando Aurelio De Laurentiis scelse Carlo Ancelotti per sostituire Maurizio Sarri la domanda che accompagnò questa decisione era una sola: riuscirà a fare di meglio?

La sensazione, infatti, era che quella versione del Napoli fosse arrivata alla fine di un ciclo e che lo Scudetto perso al fotofinish con la Juventus avesse bruciato le ultime motivazioni di un gruppo rimasto praticamente intatto per tre stagioni consecutive.


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Oggi, invece, dopo 12 giornate di campionato e 4 di Champions League la sensazione è che il Napoli sia addirittura più forte dell’anno scorso nonostante i numeri raccontino una versione differente.

Nella stagione scorsa il Napoli a questo punto del campionato era in vetta alla classifica con 32 punti, 32 gol fatti e 8 subiti. Oggi il Napoli di punti ne ha 28 ma soprattutto ne ha sei in meno rispetto alla Juventus. Allora cosa è cambiato?

È cambiata la percezione che il Napoli riesce ad offrire di sé stesso.

Eravamo abituati ad una squadra schiava del suo modulo e dei suoi interpreti mentre Ancelotti nei suoi primi tre mesi al San Paolo ha capovolto questa immagine rendendo il Napoli una squadra fluida, sempre pronta a cambiare il suo sistema di gioco e in cui ogni giocatore è parte fondamentale del progetto.

L’esempio più lampante è Nikola Maksimovic: ai margini della rotazione con Sarri, titolare contro PSG e Liverpool con Ancelotti.

E se sul piano del gioco è ovvio che Ancelotti stia sfruttando l’eredità che gli ha lasciato Sarri, sul piano caratteriale il lavoro dell’ex tecnico del Bayern Monaco ha permesso alla squadra di fare un salto di qualità.

Questo Napoli non ha paura di nessuno ma soprattutto è sempre in grado di far girare la partita a proprio favore.

La vittoria sul Liverpool, i primi venti minuti contro la Juventus, il doppio confronto con il PSG, le vittorie sofferte con Fiorentina e Genoa. Alla resa dei conti questa squadra ha fallito solo contro Sampdoria e Stella Rossa.

Le prossime settimane saranno fondamentali dato che gli uomini di Ancelotti si giocano il passaggio agli ottavi di finale di Champions League (un risultato difficilmente pronosticabile il giorno dei sorteggi) ma soprattutto potrebbero accorciare in campionato sulla Juventus.

Da qui alla sosta del 29 dicembre, infatti, il Napoli ha un solo scontro diretto, a San Siro contro l’Inter a Santo Stefano, mentre i bianconeri dovranno affrontare Fiorentina, Inter, Torino e Roma.

Quanti di voi lo avrebbero detto tre mesi fa?